
"Un fiore è breve, ma la gioia che dona in un minuto è una di quelle cose che non hanno un inizio o una fine" diceva il poeta Paul Claudel.
Riflettendoci, non la pensate così anche voi?
Un bouquet tra le dita di una sposa è un oggetto delicato, che attira l'attenzione, in grado di completare quell'insieme di dettagli decisivi che vanno ad arricchirne l'eleganza.
Inoltre, ha un uso più utile di quanto crediamo!
Immaginatevi nel giorno del vostro matrimonio senza nulla in mano: dove scarichereste lo stress?
Ecco a voi il mazzo di fiori: una soluzione efficace e soprattutto piacevole alla vista.
Il bouquet è una questione di stile la cui tradizione si rincorre negli anni, attraversando diverse epoche storiche.
Simbolo di prosperità e abbondanza, in epoca pre-cristiana era costituito da ramoscelli in mirto e rosmarino, considerate erbe di buon auspicio che simboleggiavano fecondità e fedeltà.
Differente la sua funzione nell’epoca medioevale, in cui questo veniva arricchito da oggetti che simboleggiassero il futuro mestiere di casalinga come ago, filo e ditale.
Le origini del bouquet vengono comunque fatte risalire al mondo arabo: sul capo delle spose venivano poggiati ghirlande e corone di fiori d’arancio – simbolo di purezza – che negli anni successivi si spostarono a piccoli mazzolini di fiori chiusi da nastri di seta.
Vi è anche un che di “mitologico” nella scelta del fiore d’arancio: fu la dea Terra a donare tale pianta ad Era, il giorno delle sue nozze con Zeus.
In epoca vittoriana, i fiori divennero messaggi segreti tra gli innamorati: un messaggio da scambiare, che ha portato a dare un significato ad ogni fiore.
Oggi il bouquet viene scelto in abbinamento all’abito, recapitato a casa della sposa la mattina delle nozze dal fiorista, dal testimone o dallo sposo stesso. È personalità, caratterizzazione, preferibilmente sul tono del bianco: delicato ed elegante.
C’è un’altra curiosità legata a questo oggetto: il suo lancio.
Poche fonti attestate possono spiegarci in modo definito le origini di questa tradizione, ma la sua evoluzione sembra risalire al XIV secolo, in Francia.
Vi era la credenza che ottenere un pezzo del vestito della sposa portasse fortuna agli invitati: negli anni, l’idea è mutata nel donare i fiori d’arancio, che simboleggiavano appunto le richieste di matrimonio.
La sposa gira le spalle ad un gruppo di invitate, ancora nubili, e lancia il suo bouquet: la ragazza che riuscirà ad afferrarlo, sarà la prima a sposarsi o a ricevere la proposta.
Vi aspettavate che ci fosse tutta questa storia dietro a un semplice accessorio?
Ricordate: in un matrimonio, così come in un evento, nulla è lasciato al caso.
Nemmeno le tradizioni!

